Regione:Liguria
Provincia:La Spezia
Comune:Castelnuovo Magra
Dove è situata:area_privata
Dove è collocata:muro
Con il contributo di:Ferdinando Baccini e Carmen Busiello
Maestà
Dimensioni (A x L):50 x 44 cm
Rilievo / Statuetta:rilievo
Materiale:marmo apuano
Iscrizione:PERCUTE QUIS OVIS ADES PRECIBUS VENERABILE SAXUM / ET GRATIAE FONTES ILLICO MILLE FLUENT../ R(EVERENDU)S P(ATE)R ANGELUS FERRARYS EX DEVOT(IONE) P.T.ANNO.D(OMINI)1676 la scritta contiene alcune imprecisioni per fraintendimento del testo da parte del trascrittore che lo rendono poco comprensibile, Donati ritiene l'iscrizione attuale una copia dell'originale pertanto deve intendersi OVIS = QUIS (quindi QUISQUIS) e P.T = P.F ( PONERE FECIT) - per cui " Colpisci, chiunque tu sia, con le tue preghiere questa veneranda pietra e da lì sgorgheranno mille fonti di grazia"
Iconografia:La Madonna coronata, in gloria sulle nubi sostenuta da teste di cherubini, col Bambino nudo in grembo che ha in mano un frutto e nell'altra un grande giglio fiorito che passa nella mano di Sant'Antonio di Padova, inginocchiato sulla dx della scena, aureolato e rappresentato col saio col lungo cordone annodato, la Madonna consegna un lungo rosario nelle mani di San Domenico, anch'egli aureolato rappresentato col tradizionale stolone dell'ordine ed inginocchiato sulla sx
Classificazione:Madonna del Rosario, San Domenico, Sant'Antonio di Padova
Tipo:
Data scritta:1676
Stato di conservazione:perdita dei particolari sui volti della Vergine e del Bambino per consunzione del marmo, lesione ridotta con perdita di materiale sulla gamba dx della Madonna e mancante la mano sx di Sant'Antonio, qualche schizzo di malta sulla parte superiore
Osservazioni:lastra rettangolare con arco interno ribassato e scritta dedicatoria nello spazio sottostante, la cornice in pietra rossa con staffe di aggancio non è coeva e la stessa collocazione dell'immagine appare successiva e non più in sede originale.
Per Approfondimenti:Angelo Ferrari che appare come dedicante (1635-1710) divenne Rettore dal 1694 (P.Donati) *Il periodo e le affinità stilistiche fanno collocare questo manufatto nei primi anni di attività del cosiddetto Maestro del Ramo di Giglio - vedi Famiglie di Maestà
Data del rilevamento:02/04/2024
Rilevatore:Luciana Corsi