Gaetano da Thiene
Vicenza, 1480 / Napoli, 1547.  da famiglia dei Thiene, prese il nome da uno zio noto che nacque a Gaeta (donde Gaetano). Laureato a Padova in lettere giuridiche abbracciò lo stato ecclesiastico. Presente alla corte Pontificia dal 1506 con Giulio II e Leone X, maturò dall’esperienza congiunta di preghiera e servizio ai poveri una scelta per la vita sacerdotale e religiosa. Nel 1520 a Venezia alla Giudecca fondò l’Ospedale degli incurabili. Nel 1524 fondò con il Vescovo di Chieti poi Paolo IV l’ordine dei Chierici Regolari Teatini. Fuggì a stento dal cosiddetto “Sacco di Roma” dei Lanzichenecchi. Si rifugiò a Venezia fino al 1531. Nel 1533 si trasferì a Napoli su richiesta di Clemente VII dove fondò il Monte di Pietà, poi diventato banca. Nel 1547 durante la rivolta napoletana contro il tribunale dell’Inquisizione morì di stenti e preoccupazioni. Fu beatificato nel 1624 e canonizzato da Papa Clemente X nel 1671. E’ Venerato come il santo della provvidenza.

Ge(i)miniano di Modena
IV secolo. Vescovo a Modena. Diffuso culto in Toscana e in particolare a Pontremoli, ove si svolge ogni anno la disfida dei falò sul greto dei fiumi Magra e Verde, tra le contrade di San Nicolò (17 gennaio) e San Geminiano (31 gennaio).

Gennaro
Benevento, 21 aprile 272 – Pozzuoli, 19 settembre 305 – Fu un vescovo e martire cristiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Patrono principale di Napoli, nel cui duomo sono conservate alcune ossa del suo scheletro insieme a due ampolle che contengono quello che la tradizione popolare ritiene sia il suo sangue, fatto oggetto del rito dello scioglimento due volte l’anno ed interpretato come benaugurale. La credenza popolare considera la figura di Gennaro fondamentale nell’arresto dell’eruzione del Vesuvio del 1631, avvenuto in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al vulcano attivo.

Ge(i)nesio
Roma, III secolo. Mimo e attore comico a Roma durante l’impero di Diocleziano. Si convertì al cristianesimo durante la rappresentazione burlesca di un battesimo cristiano. L’imperatore lo fece flagellare, gli fece rompere le costole decapitare. Rappresentato con una maschera e/o con un violino

Gerolamo
Stridone (Dalmazia) 347 / Betlemme, 420.  Grande erudito e letterato: tradusse in latino la Bibbia. Considerato “dottore della Chiesa”.  Accanto a lui spesso un leone che secondo la leggenda gli si fece  amico dopo che il Santo gli ebbe tolto una spina dalla zampa. Viene anche raffigurato con in mano un sasso col quale si sarebbe percosso per penitenza durante un soggiorno nel deserto.

Giacomo il Maggiore
Palestina. I secolo.  Figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l’Evangelista. Secondo una tradizione non documentata fu fatto decapitare da Erode Agrippa.  Il suo corpo fu portato in nave sulle coste della Galizia e sepolto su una collina.   Il sepolcro fu trovato nell’813 a seguito delle visioni avute da un eremita.  Da lì ebbe inizio il più grande pellegrinaggio della cristianità. Raffigurato con abiti da pellegrino, conchiglia.

Giorgio
Cappadocia, 275 / Palestina 303. Martire. La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. Rappresentato con drago, palma, stendardo

Giovanni Battista
Palestina, fine I secolo a.C. / I secolo d.C. Asceta e predicatore, battezzò Gesù Cristo. Fatto decapitare dal tetrarca della Galilea Erode Antipa. Raffigurato come bambino con capelli ricci, con croce di legno o canne incrociate da cui pende il cartiglio (o filatterio) “ecce agnus dei”, vestito con pelle di capra, con agnellino e/o scodella. Più frequentemente come adulto con pelle di cammello, croce con cartiglio, agnello, barba e capelli lunghi.
In un solo caso San Giovanni è raffigurato nell’atto in cui un soldato gli taglia la testa.

Giovanni Bosco
Castelnuovo d’Asti, 1815 / Torino, 1888. Presbitero e pedagogo, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Giovanni da Capestrano
Capestrano, 1386 / Ilok, 1459. Religioso italiano dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti. Si laureò in diritto civile e canonico, fu nominato capitano del popolo di Perugia. Prese i voti e divenne se4guace di San Barnardio.  La sua attività apostolica si svolse in varie parti d’Europa.  Particolarmente attivo nel combattere le eresie (fraticelli, hussiti, ortodossi greco orientali, ebrei).  Partecipò attivamente all’assedio di Blgrado contro i Turchi: venne ferito e dopo qualche mese morì.

Giovanni della Croce
Avila (Castiglia), 1540 / Ubeda (Andalusia) 1591. Presbitero e poeta spagnolo, cofondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.

Giovanni Evangelista
Betsaida (Palestina), I secolo / Efeso (attuale Turchia). Apostolo. Autore del quarto Vangelo, delle tre Lettere di Giovanni e dell’Apocalisse. Fratello di Giacomo il Maggiore. Raffigurato con libro, penna, aquila oppure calice dal quale esce un diavoletto.

Giovanni Nepomuceno
Nepomuk (attuale Repubblica Ceca) 1345 / Varsavia 1393.  E’ stato presbitero boemo, canonico nella cattedrale di Praga e predicatore alla corte di re Venceslao: fu martirizzato dallo stesso Venceslao che voleva estorcergli delle informazioni sulla moglie, della quale era confessore; di fronte al fermo rifiuto del Santo, dopo molte torture lo fece annegare gettandolo da un ponte nella Moldava. Fu canonizzato nel sec. XVIII ed è il Patrono della Boemia e della Slovacchia.

Girolamo Emiliani
Venezia, 1486 / Somasca (Lecco), 1537  Discendente della antica e nobile famiglia veneziana dei Miani.  All’età di 30 anni è capitano della repubblica di Venezia.  Fatto prigioniero in battaglia viene incarcerato.  Fa un voto di penitenza alla Madonna affinché lo salvi.   Ritornato a casa totalmente cambiato, si dedica al soccorso e alla cura degli orfani abbandonati.  Per questo fonda l’Ordine dei Chierici Regolari Somaschi dedicando il resto della sua vita alla creazione di numerosi istituti di assistenza.  Viene canonizzato nel 1767.   Nel 1928 è dichiarato “Patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata”.  La sua festa ricorre il 20 febbraio.

Giuseppe
Palestina, I secolo a.C. Sposo di Maria e padre putativo di Gesù. Viene raffigurato con un bastone fiorito, con un giglio, con gli attrezzi da falegname, spesso assieme a Maria e Gesù a simboleggiare la “Sacra Famiglia”.

Giuseppe (Morte di)
Mentre i Vangeli riconosciuti non parlano della morte di Giuseppe molte tracce si trovano invece nei Vangeli Apocrifi ove si legge che Giuseppe, dopo una lunghissima, serena e laboriosa vita, morì a 111 anni . Avvisato della Sua prossima fine da un Angelo rientrò in Gerusalemme dove, colpito da una malattia, terminò la sua vita tra le braccia di Maria e Gesù.  Per la particolare serenità della morte è considerato il protettore della buona morte.

Giulia
Cartagine / Nonza (Corsica) V secolo. Non si hanno notizie precise sulla sua vita, solo leggende.  Di ricca famiglia, cadde in rovina e divenne schiava.  Fu martirizzata mediante torture e poi crocifissione. E’ patrona della Corsica e di Livorno

Giustina 
??? / Padova, 304.  Nacque da una distinta famiglia padovana durante il periodo delle persecuzioni cristiane di Diocleziano. A causa del suo rifiuto verso la religione pagana il 7 ottobre del 304 fu fermata dai soldati dell’imperatore Diocleziano e condannata a morte. Fu sepolta nei pressi del teatro romano Zairo. Ora il suo corpo si trova sotto la mensa dell’altare maggiore nella grandiosa Basilica di Santa Giustina a Padova.

Gregorio Magno
Roma, 540 / 604. Di nobile famiglia, fu prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant’Andrea sul Celio. Eletto Papa, fu autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Raffigurato con Triregno papale, colomba, gabbiano.

Guglielmo d’Aquitania
Borgogna, 750 / Gellona (Occitania), 812. Conte, cugino di Carlo Magno, combatte gli arabi in Spagna. Assieme a Bernardo da Chiaravalle fonda un monastero a Gellona e vi si ritira fino alla morte. Raffigurato in divisa militare.

Ilario di Poitiers
Poitiers, 310 circa / 367.  Proveniente da una famiglia aristocratica gallo-romana, Ilario fu subito attratto dagli sudi filosofici.  Divenne vescovo di Pictavium (l’odierna Poitiers). Fu eminente teologo, filosofo e scrittore.  La sua opere più famosa è “Sulla Trinità” (De Trinitate) dove difende la consustanzialità del “Figlio” con il “Padre”, in opposizione all’idea ariana.

Innocenzo XI
Como, 1611 / Roma, 1689.  Della nobile famiglia degli Odescalchi, Benedetto si laureò in diritto civile e in diritto canonico.  Prese i voti a 29 anni.  Ricoprì incarichi amministrativi su incarico dei papi Urbano VII e Innocenzo X.   Nominato cardinale diacono e poi vescovo.  Divenuto Papa nel 1676 con il nome di Innocenzo XI, dimostrò immediatamente la propria volontà di riformare i costumi e correggere gli abusi amministrativi: iniziò a combattere il nepotismo, le sinecure, le pratiche usurarie e l’uso degli schiavi nelle colonie. Il suo maggior sogno fu quello di realizzare una nuova Lega Santa che si opponesse alla Sublime Porta: sotto il suo pontificato si svolse infatti il terribile secondo assedio di Vienna, che segnò l’apogeo della potenza turca in Europa.   A lungo fu in contenzioso con il re di Francia Luigi XIV, il Re Sole sui diritti economici del Re sulle sede episcopali vacanti: alla fine fu lui a prevalere.  La sua canonizzazione,m anche per l opposizione dei re di Francia, ebbe un iter lunghissimo e fu dichiarato beato solo nel 1954.

Ippolito di Roma
Asia, 170 circa / Sardegna, 235.  E’ stato un teologo e scrittore romano, primo antipapa della storia della Chiesa; prima della morte si riconciliò con il papa legittimo, Ponziano, insieme al quale subì il martirio.  Ippolito fu il più importante teologo ed il più prolifico scrittore cristiano dell’era precostantiniana. Nonostante ciò la maggior parte dei suoi scritti sono andati perduti o ci sono giunti solo attraverso dei frammenti, mentre altri sono arrivati fino a noi solo nelle traduzioni in lingue orientali e slave. Delle sue polemiche contro gli eretici, l’opera più importante è il Philosophumena: l‘opera è una delle più importanti fonti per la storia delle eresie dei primi secoli del Cristianesimo.

Isidoro Agricola
Madrid, 1080 / 1130. Di famiglia poverissima, per tutta la  vita lavorò la terra sotto padrone tanto da meritare l’appellativo di “agricola“.  Si dedicò alla preghiera come al lavoro della terra, cercando di far del bene alle persone e con un grande rispetto anche per gli animali tanto da far ricordare S.Francesco.  Condusse una vita del tutto normale e si sposò con Maria Toribia,  che venne a sua volta beatificata, e con la quale condivise le opere buone. Venne canonizzato il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV. Suoi attributi gli strumenti del lavoro agricolo: il fascio di spighe e la coppia di buoi.  Spesso collegato all’acqua in quanto in uno dei suoi più celebri miracoli fece risalire l’acqua di un pozzo salvando il bambino che vi era caduto. Ugualmente noto come gli angeli lo sostituissero all’aratro per consentirgli di pregare.